Tanto il riciclo che l'ecologia oggi sembrano scontati, ma in un raffronto con quarant'anni fa, non risulta affatto così. Oggi le urgenze ambientali correlate alla "salute", business delle armi permettendo, coincidono con una diffusa moda; una simpatica moda diffusa a livello mondiale e globale.
Sembra scontato il termine ecologia, ma se lo rapportiamo al quotidiano, non sempre lo si vede realizzato. Ognuno ha la propria opinione e le relative convinzioni; ognuno lo vive a suo modo, e di solito, sempre in maniera parziale. Tanto, più di così non serve; tanto, più di così non posso...
Le industrie continuano a restare libere di produrre con materiali inquinanti, mentre i politici che decidono, fanno in modo che si multi esclusivamente l'utente finale per scelte, perlopiù, obbligate. La gente inquina liberamente, salvo poi, previe campagne costose, convincere volontari arruolati per operazioni benefiche. Sempre gratuite e sempre ben pubblicizzate. Gli "eroici" volontari, gli unici che davvero "amano" il pianeta, riparano i danni fatte dai dirigenti le fabbriche inquinanti (che quasi mai sono sanzionati e quasi sempre godono stipendi immeritati) e dalla gente (poco virtuosa) rassegnata ad inquinare (mentre spesso ignora che la ditta alla quale versano l'annuale tassa in F24, per lo smaltimento rifiuti differenziati, può raccogliere ogni tipo di materiale previo accordo telefonico). Le mascherine gettate dove capita o i mobili usati gettati in discarica, quindi, dall'analisi che ho potuto nel mio piccolo appurare, dipendono da due fattori: disinformazione e menefreghismo. Quest'ultimo, unico fattore considerato dalle pubbliche Autorità, appare fin troppo dato di fatto.
Sulla scarsa informazione alle famiglie, per etica prima che per legge, la colpa è palesemente di chi dovrebbe provvedere: sindaci ed amministratori locali, di fatto, mancano e difettano nel dovere d'informare la cittadinanza. Dopo, però, non possono pretendere dalla medesima; nelle voci che concorrono allo stipendio del sindaco è previsto anche questo aspetto; un aspetto comunemente di solito trascurato, mentre in Democrazia non dovrebbe essere così.
Ecco allora l'importanza, normalmente trascurata, del senso ecologico e la sua promozione. E qui tanta importanza riveste il riciclo: materiali di tempistica eccessivamente lunga per esser smaltiti possono venir riutilizzati, per esempio, come forma artistica; ecologia significa non solamente biologico. Ecologia significa anche questo. Alcuni materiali vettori di sporcizia, vanno solamente bruciati oppure sepolti negli abissi acquatici o infine interrati? Possono contribuire alla conservazione di documenti? Possono far parte di progetti per migliorare la qualità di vita? Possono, una volta debitamente trattati, venir riutilizzati?
A queste domande, solo in apparenza banali, non pochi tutorial online sono deputati a fornire risposte. Tutto sta a comprendere dove stanno le notizie utili e dove le flasità a mero scopo commerciale.
Già superare il livello base dell'indifferenza ed il porsi dei quesiti può essere un buon inizio: il pianeta è di tutti, in particolare delle generazioni che succederanno alla nostra. Rimane urgente, Greta o non Greta (simpatia o convinzione son sempre soggettive), trovare la giusta strategia per continuare a vivere sulla Terra. Dormire e sognare il trasferimento in altri pianeti abitabili, oltre che un assurdo spreco economico e peggiorativo dell'inquinamento, mi pare solamente una comoda fuga. I problemi vanno affrontati, e magari risolti, qui, finchè ci troviamo a convivere in questo medesimo pianeta Terra. La Terra è di noi tutti; allora noi tutti, parrebbe ovvio, ma ovviamete così non è, siamo responsabili sul come ce ne prendiamo cura.
Capire questo è intelligenza, sposarne qualche metodo è applicazione tecnica, diffonderlo in maniera corretta fa parte della Cultura...